23 maggio 2012

FILM AL CINEMA - "Il pescatore di sogni" ("Salmon Fishing in the Yemen") di Lasse Hallstrom

Tratto dal romanzo omonimo di Paul Torday, "Il pescatore di sogni" ripropone consueti e abusati schemi da commedia sentimentale inserendoli in un contesto che vorrebbe allargare il discorso all'incontro tra culture ed all'audacia dei sogni quale terreno di crescita comune.
Ewan McGregor se la cava nel suo ruolo di intellettuale middle-class, presuntuoso e prigioniero di un matrimonio insoddisfacente; Emily Blunt gli tiene testa nei panni di una bellezza in carriera che aspetta notizie del suo neo-fidanzato disperso in Afghanistan. Lo script promette scintille d'amore fin da quando i due si incontrano la prima volta per dare vita al progetto della pesca al salmone nello Yemen, voluto da uno sceicco che, attraverso quest'impresa, intende promuovere lo scambio tra popoli. Iniziano quindi le trasferte nella tenuta di quest'ultimo ed il conseguente confronto umano tra i tre. Questi siparietti dialogati fanno emergere il personaggio dello sceicco, che risulta eccessivamente idealizzato nel suo porsi come archetipo di saggezza ed integrità. 
Tra le pieghe del tracciato narrativo principale si inseriscono anche spunti politici che lasciano il tempo che trovano (il capo ufficio stampa del premier britannico, per quanto interpretata dalla brava Kristin Scott Thomas, non è niente più che una figura caricaturale) o rimandi socio-culturali (la tensione tra lo sceicco e alcuni dissidenti locali che si oppongono al progetto) che suonano falsi e posticci. In definitiva un film che non convince proprio nel suo procedere - tra l'innamoramento "telefonato" fin dall'inizio ed i discorsi su temi elevati - affastellando stereotipi conditi con un po' di retorica. 
Pier

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