29 maggio 2012

FILM AL CINEMA - "Margin Call" di J. C. Chandor

Scritto e diretto dall'esordiente J. C. Chandor, "Margin Call" racconta i fatti che avrebbero dato avvio alla crisi economica del 2008, adottando il punto di vista dei dirigenti e di alcuni impiegati di una società finanziaria di livello internazionale. La confezione è accurata ed elegante, seppur di non grande originalità nel suo rifarsi ad una certa maniera contemporanea del cinema americano di impegno civile. Nella sua coralità, il film è innanzitutto una grande prova di attori, che danno vita ad una galleria di personaggi in gran parte credibili e ben caratterizzati (si fanno notare particolarmente Paul Bettany e Stanley Tucci, mentre Jeremy Irons va un po' troppo sopra le righe).
Il ritmo è teso ed avvincente, nonostante il linguaggio tecnico spesso adottato nei dialoghi non sia così semplice da decifrare per chi è digiuno in materia economico-finanziaria: in compenso la traccia narrativa è semplice e lineare così da permettere anche al profano di seguire la vicenda senza troppe difficoltà. All'intreccio che si dipana attraverso un'incalzante progressione affabulatoria fa riscontro l'intensità espressiva della messinscena, alla quale concorrono la ricercatezza delle ambientazioni, la puntuale colonna sonora ed una regia avvolgente, in grado di immergere lo spettatore nelle situazioni presentate. Se ci si fa prendere la mano, "Margin Call" è uno di quei film che può tenere agganciati dall'inizio alla fine. Lascia l'amaro in bocca ma può essere utile come testimonianza storico-sociale.
Pier 

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