12 agosto 2012

LETTERATURA - "Fai bei sogni" di Massimo Gramellini

"Non essere mai amati è una sofferenza grande, però non la più grande. La più grande è non essere amati più". 
Una stigmatizzazione della morte, realtà con la quale oggi quasi giornalmente siamo in continuo contatto eppure pochi dolori sarebbero comparabili con quello iscritto dalla natura tra i più grandi: la scomparsa della propria madre. Cosa può accadere ad un figlio che deve dire addio alla sua mamma in tenera età? Ce lo racconta Massimo Gramellini in questa autobiografia dal dolce titolo e con uno stile sintetico ed efficace, che non dimentica mai l’autoironia tanto che questo elemento contribuisce a non fare scendere mai il lettore in un clima lamentoso o retorico.
Ci si aspetta nel finale una soluzione positiva ma non si immagina che giungerà insieme ad un’altra dolorosissima verità. Ma proprio passando dentro il dolore si può crescere e diventare adulti: fino a poco prima Gramellini, seppure uomo di quarant'anni, ancora non era riuscito a scavalcare il fossato della dura realtà. La stessa immagine della copertina sembra che si animi: quel bambino, anziché trattenere il palloncino tra le mani, può seguirlo nel cielo, libero di sapere e di accettare, "di lavare il dolore con il sapone del perdono". 
Una lettura dentro e fuori dal tempo, scritto per tutti anche se autobiografico, che facilita la vita anche quando sembra che il buio ci avvolga per sempre soffocandoci. 
Leggetelo!...e subito.
Carla Costanzi


1 commento:

  1. Sto seguendo il percorso di letture che proponi e devo dire che questo romanzo mi è piaciuto di più di quello della Veladiano. Lo stile è estremamente semplice, la narrazione scorrevole, la lettura veloce...e il messaggio esistenziale a me è arrivato, trovo che il libro lo comunichi in modo diretto ed intenso...

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