23 agosto 2012

FILM - "Notturno Indiano" ("Nocturne indien") di Alain Corneau

Uno sguardo accorto ed intenso, con il pensiero rivolto alla ricerca di un vecchio amico apparentemente scomparso, si insinua come uno squarcio nell'infinita miseria e nella rara bellezza dell'India di oggi. E' quello di Rossignol, uomo triste e minuto, dal viso anonimo ma dagli occhi vivi ed attenti a tutto ciò che gli sta attorno in quella terra lontana, magica e crudele al tempo stesso, dove la storia si svolge al ritmo quasi misterioso della musica di Schubert che sembra fargli compagnia dall’inizio del viaggio (la caotica Bombay) sino alla sua meta conclusiva (la più riposante Goa).
Tratto dall'omonimo romanzo di Antonio Tabucchi, il film è forse un po' troppo concettuale, soprattutto nella sua conclusione, ma è elegantemente diretto ed interpretato. Fondamentale il ruolo del panorama indiano, il quale, con le sue inspiegabili contraddizioni, rende ancora più evidenti e palpabili le emozioni ed i pensieri che animano il protagonista, dall'ansia nel ricercare il compagno di scuola che pare volatilizzato - e pur sempre onnipresente - alla sensazione che egli pare avvertire nel percepire sé stesso al termine del viaggio, così acquietandosi, come se l'unico vero scopo del proprio girovagare fosse stato sin dall'inizio solo quello di ricercare la propria intima essenza.
Nonostante l'enigma avvolga tutto il film (da qui il senso di inquietudine che ne deriva, mai comunque eccessivo), "Notturno indiano" ci aiuta a ricordare che solo conoscendo realmente noi stessi, secondo l’antico precetto greco, si può scoprire la nostra vera identità, la ragione autentica, profonda e genuina del nostro esistere.
AleLisa

3 commenti:

  1. Ciao Alessandra, da come lo descrivi in questa bella recensione è il genere di film che mi potrebbe piacere. Penso che lo vedrò.
    ciao
    Gianpiero

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  2. Ha incuriosito anche me ed infatti vorrei vederlo...anche in vista della preparazione del cineforum "L'Oriente in Occidente"...

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  3. L'ho visto...non è che mi abbia entusiasmato, soprattutto non mi ha coinvolto emotivamente...l'ho trovato un film eccessivamente intellettuale, tutto "di testa" per dirla in parole povere...e poi lo scioglimento dell'enigma non mi è risultato affatto così chiaro...

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