27 agosto 2012

FILM - "18 anni dopo" di Edoardo Leo

L'opera prima del bravo Edoardo Leo affronta la difficile tematica dei rapporti familiari e dei consueti quanto inevitabili dolorosi contrasti che ne derivano. Dopo diciotto anni dal verificarsi di un evento che ha indelebilmente segnato le loro vite (e quelle di chi gli sta attorno) due fratelli sono costretti a reincontrarsi. L'occasione è data dalla morte improvvisa del loro padre e dalle ultime volontà di quest'ultimo il quale, già molto tempo prima di morire, non aveva abbandonato il desiderio che i suoi due figli maschi si riconciliassero. Niente pare essere accaduto veramente durante quei diciotto anni, il tempo è rimasto come sospeso e le vite di ogni familiare sono state spese all'insegna del dolore non rielaborato e di una drammatica verità mai confessata.
Il film delinea la forza distruttiva del silenzio e della non comunicazione con indubbia abilità senza però appesantire inutilmente la narrazione. Anzi, durante la visione si ride - e non poco - grazie alla capacità di raccontare con intelligenza una storia familiare purtroppo comune nei suoi tratti fondamentali. Molto convincenti e assolutamente ben calati nella parte gli attori. Altrettanto ben articolata e persuasiva la sceneggiatura. Efficace, inoltre, lo stile di regia: le immagini, spesso sfocate, contribuiscono a centrare i sentimenti, le emozioni ed i pensieri che vengono evocati senza retorica o affettazione. Di forte e sicuro impatto l'abbraccio, niente affatto scontato, che Graziano, il fratello di ghiaccio, e Mirko, il fratello apatico e balbuziente, riescono a scambiarsi come affrancati da un giogo inutile e dannoso.
Se la famiglia è il luogo in cui risiede la nostra educazione sentimentale, quello che pone le basi della nostra serenità esistenziale, questo è possibile - ci suggerisce il messaggio del film - solo attraverso il dialogo costante e sincero, sia verbale che affettivo. Non c’è dubbio, quindi, che "18 anni dopo" possa concretamente aiutarci a vivere. 
AleLisa

1 commento:

  1. E' piaciuto anche a me questo film...e si fa ancor più notare nell'ambito dell'attuale panorama del cinema italiano. Considerando poi che è un'opera prima, sceneggiata dai due protagonisti (con la collaborazione di Lucilla Schiaffino) e diretta da uno di loro...non si può che rendere merito al risultato...
    Personalmente penso di sentire meno entusiasmo rispetto ad Alessandra e non sono troppo incline ad un certo umorismo a sfondo macabro che viene utilizzato nel film...ma concordo sul fatto che "18 anni dopo" possa comunicare un messaggio costruttivo...

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