17 marzo 2014

FILM AL CINEMA - "Saving Mr. Banks" di John Lee Hancock

La creatività artistica è semplicemente la trasfigurazione - magari ad opera di un immaginario rutilante - di una vita sofferta, un'evasione fantasiosa che serve a narcotizzarsi dal dolore? Questo è ciò che il film sembra comunicare per buona parte della sua durata. La protagonista, che ha scritto romanzi di grande successo, è ritratta come una donna sola, rigida, chiusa in se stessa, con la smania del controllo, dedita ai tranquillanti, seppur connotata da interessi spirituali (i quali però, nel contesto tracciato, potrebbero apparire come un'ulteriore indicatore della tendenza alla fuga dalla realtà). Ma anche la sua controparte maschile, apparentemente agli antipodi, si scopre aver preso le mosse da un retroterra non così dissimile: una situazione familiare difficile e la fantasia creativa come rifugio dal malessere.
E' l'incontro tra i due che crea il valore aggiunto capace di smuovere - in lei - quei blocchi emotivi sedimentati per un'intera esistenza passata a rinunciare ad un pieno contatto con la vita, come emblematicamente mostra la reiterata scena che la vede fermarsi ad osservare dall'esterno gli altri che scambiano quattro chiacchiere con leggerezza in un bar, davanti a un drink. Ma attenzione: non si tratta affatto di una storia d'amore nel senso tradizionale di incontro sentimentale, bensì di una relazione estetico-esistenziale che attraverso l'arte, in un gioco di specchi e rimandi, giunge a compiere il pieno riconoscimento reciproco, finalmente catartico, evolutivo e liberatorio. Come a dire che la creatività artistica, in sé stessa, non basta: è la relazione con l'altro (nel senso più allargato del termine, come risonanza tra due esseri umani sulle corde della sensibilità più profonda) che produce il cambiamento di prospettiva.
La vicenda si ispira ad una storia vera e i due protagonisti sono Walt Disney e Pamela Travers, l'autrice del libro "Mary Poppins", dal quale il primo ha tratto per lo schermo l'omonima pellicola. Quanto "Saving Mr. Banks" sia aderente ai fatti accaduti non è argomento da approfondire in questa sede, per cui ci si attiene esclusivamente all'enunciato filmico. L'esecuzione è magistrale, nella piena tradizione "classica" hollywoodiana: sceneggiatura dotata di ritmo, ironia e dialoghi ben calibrati; regia "invisibile" al servizio della fluidità narrativa; attori di livello che si producono in delle ottime interpretazioni, dai due protagonisti ai tanti comprimari.
Pier

1 commento:

  1. Caro Pier, il tuo commento centra in pieno il contenuto del film.
    Credo che la scrittura sia una vera medicina per noi stessi.
    Tale è stata – infatti - per Pamela Travers, autrice del libro ‘Mary Poppins’.
    Questa piccola grande verità raccontata dalla pellicola si somma ad un'altra: l’importanza fondamentale della relazione con l’altro (nel caso di specie quella con W. Disney).
    Un film – quindi - che resta dentro perchè riesce a toccare le nostre corde più profonde; ci ricorda, poi, che andare avanti, proseguire davvero nella vita e' sempre possibile nonostante tutto.
    Non dovremmo dimenticarlo mai: ma è un errore (umanissimo) che spesso si fa.
    Nel mio caso avrei gradito un approfondimento ulteriore su tali temi ma ciò non toglie che il film mi sia comunque piaciuto molto.

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