3 marzo 2014

FILM AL CINEMA - "Snowpiercer" ("Seolguk-yeolcha") di Bong Joon-ho

Un treno in eterno movimento rappresenta un’immagine dell’esistenza umana. La vita che si muove in continuazione, anche se essa stessa, come autocoscienza, non sa quale sia la meta finale da raggiungere. Guai a fermarsi però. La vita deve scorrere, inutilmente, perfino se rischia di essere chiusa in un cerchio che non ha né inizio né fine. Il puro movimento circolare è fine a stesso, uno stato che permette la conservazione di ciò che è così com’è, eternamente identico a sé. Il propulsore del movimento è la differenza sociale, il perpetuarsi di ingiustizie, di leggi sacre ed inviolabili, di vittorie, di sconfitte, di povertà e di ricchezza. Insomma, ogni cosa esiste perché anche il suo contrario si deve nutrire di essa.
Questo film sembra l’altra parte del "The Matrix" filo-buddhista. Infatti "The Matrix" è incentrato sulla rappresentazione della realtà e sulla possibilità dell’uomo di elevarsi al di sopra della pura rappresentazione del sensibile, "Snowpiercer" si sofferma sull’aspetto sociale della vita umana, sull’illuminazione etico-morale. La conoscenza qui è messa in secondo piano, come se fosse solo un corollario, mentre il raggiungimento del supremo sentimento della compassione è lo scopo del cammino spirituale dell’eletto.
Nabladue

1 commento:

  1. Gli spunti originali e il talento visivo non mancano. Il film si presta inoltre a possibili interpretazioni simboliche. Ma l'ostentata truculenza della messinscena inficia tutta l'operazione...

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