5 gennaio 2016

FILM al cinema - "Quo vado?" di Gennaro Nunziante

Con il consueto linguaggio originale, ironicamente irresistibile, Luca Medici torna al suo vastissimo ed eterogeneo pubblico - di adulti e non - con una quarta esilarante commedia dal sapore tutto italiano.
Accattivante e positivo come sempre, leggero ma a suo modo profondo, il Cozzalone nazionale ci porta nel mezzo di un racconto dalla struttura abbastanza esile ma tutto sommato ben scritto, ben recitato e mai troppo lontano dalla realtà più vera. Il risultato che ne deriva è quello di una storia forse un po' meno graffiante e pungente delle tre commedie precedenti eppure sempre attenta e non banale, in grado di mantenere inalterato quell'atteggiamento - tra il mordace ed il sarcastico - costantemente pronto a mettere a nudo il mondo di oggi, rivolgendosi a conformisti e non, ignoranti e non, nuovi poveri e non, insomma un po' a tutti, con quel tanto che basta di italica disarmante volgarità.
Aggiungono contenuto alla sua satira coinvolgente le canzoni, ciascuna burlescamente sagace, immediatamente percettibile e squisitamente semplice (ma mai semplicistica); perfettamente in linea, quindi, con il tono della narrazione. 
L’intelligenza sottile del racconto è racchiusa nel messaggio conclusivo: educazione (civica e dei sentimenti) e cambiamento (vero) oggi sono ancora possibili nonostante tutto. Rispetto ad altri esempi di cinema comico nostrano di grande successo (sia di oggi che di ieri), con Checco Zalone siamo di fronte ad un fenomeno di "cult" totalmente diverso, dove la commedia satirica è chiamata ad un compito più perspicace e penetrante, non privo di risvolti politico-sociali. Zalone, infatti, centra l’essenza dei nostri tempi, ne individua i difetti, definendone prima il perimetro e provando poi in qualche modo a superarli, invitandoci a riflettere su di essi e, pertanto, su di noi. Decisamente, quindi, un film comico che aiuta non solo a ridere ma anche a vivere.
AleLisa

2 commenti:

  1. Federica Pistorio14/1/16

    Bella recensione, proprio vero! Non me lo aspettavo da Checco Zalone. Invece, è vero, il film aiuta a ridere ed anche a vivere.
    In più, si evince che la tenacia trionfa sempre, anche contro uno Stato nemico impersonato dalla segretaria del Sindaco! Interessante fotografia di un'Italietta persa tra posti troppo fissi, lavori precari e non lavoro.
    Ma, nonostante i mille difetti di questo Paese in bilico, la vena nostalgica alla fine del film riporta alla ribalta il senso della Patria e della famiglia perdute. Ed i sentimenti profondi dell'umanità trionfano sempre! :-)

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  2. Ho visto da poco il film in un'arena estiva...l'ho apprezzato e condivido fondamentalmente la recensione di AleLisa.

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