5 settembre 2012

ANTEPRIMA - "Il rosso e il blu" di Giuseppe Piccioni

Una sorpresa questo nuovo film di Piccioni. L'ho visto in anteprima all'Arena Nuovo Sacher gremita di persone; siamo arrivati che già erano finiti i posti e tanta gente era ancora in fila ad acquistare ugualmente il biglietto. Abbiamo visto il film seduti sulle scale e devo dire che questo aspetto ha arricchito l'esperienza invece di sminuirla...essere in tanti, partecipi di un piccolo evento, con l'entusiasmo che si sente nell'aria e quello spirito di condivisione di fondo che ancora qualche volta si riesce a percepire nonostante il nostro stile di vita sempre più individualista... Nanni Moretti ha introdotto la proiezione assieme a Giuseppe Piccioni; erano presenti anche la produttrice ed uno degli attori principali, Roberto Herlitzka.
Tratto dall'omonimo romanzo di Marco Lodoli, "Il rosso e il blu" mi ha personalmente "aiutato a vivere" come pochi altri film visti al cinema negli ultimi mesi. La vicenda è ambientata al Liceo Classico "Luciano Manara" di Roma e vede come protagonisti gli studenti di una classe ed i loro professori. Ed è proprio nei personaggi il punto di forza dell'opera, che ci parla di difficoltà quotidiane ed estremamente familiari, sollevandosi però dal semplice realismo attraverso una scrittura cinematografica che si fa spesso poesia. Svetta su tutti il prof. Fiorito (interpretato da un superlativo Herlitzka), la cui voce fuori campo accompagna la narrazione con feroce ironia. Lui e la preside interpretata da Margherita Buy ci ricordano proprio l'individualismo cui accennavo prima, difficoltà tipica del nostro contesto, ovvero quanto la paura delle emozioni ci può far trincerare dietro una cortina protettiva destinata poi a sfociare nella tragedia interiore e magari nel vagheggiato autoannientamento (nel caso del primo) o nella glaciale ossessività (per la seconda). Anche gli altri personaggi sono tratteggiati con finezza e le loro storie toccano ognuna una diversa corda emotiva: dal supplente giovane ed idealista (che mostra quanto le buone intenzioni possano sfociare in esiti paradossali), alle tormentate vicende degli studenti ai quali la trama dà maggiore spazio, incentrate soprattutto sul senso di incertezza e di svuotamento di significato che possono sfociare nella difficoltà a darsi una prospettiva o nella tentazione della distruttività.
Un film che mi ha permesso di riconoscere parte del mio vissuto esistenziale attraverso il linguaggio immediato, emozionale, dell'arte, proponendomi al contempo una prospettiva realisticamente costruttiva, quella di restare comunque aperti almeno alla possibilità di amare e di riconoscersi nell'altro. Una sorta di umanesimo minimalista, che mi sembra in sintonia con i nostri tempi e che può rappresentare uno dei messaggi sani del cinema contemporaneo. Certo, "Il rosso e il blu" non propone soluzioni definitive, come dimostra la pregnante lezione del prof. Fiorito su classicismo e romanticismo, una scena che - dopo aver proiettato la mia identificazione su alcuni dei docenti - mi ha fatto riscoprire studente, allievo, "discepolo" (in questo caso del cinema), appagato da un messaggio in grado di farmi comprendere il mio percorso all'interno di un orizzonte di senso, per quanto provvisorio e aperto. Sono questi i momenti in cui l'arte crea quello squarcio nella coscienza in grado di mettermi in contatto con una parte profonda di me, facendomi percepire un'armonia improvvisa ed un'accettazione di me stesso che vanno al di là dell'aspetto logico-razionale. E' come un attimo di risveglio creativo a se stessi. Un dono che un film come questo mi ha dato.
Pier

3 commenti:

  1. Concordo appieno!

    Un bel film sui muri che dividono le persone e sui molteplici modi in cui ci si può relazionare con questi muri (chiudersi in se stessi con ostilità costruendone sempre di nuovi, prenderli di petto per distruggerli, accettarli con rassegnazione o cercare di aprirvi pian piano piccole brecce), per poi, qualche volta, riuscire ad abbatterli.

    Veramente grande l'interpretazione di Herlitzka, che conferma la sua ecletticità di attore (basta confrontarlo con l'interpretazione di Aldo Moro in "Buongiorno notte")...i veri attori sono quelli che sono in grado di indossare le maschere più disparate!

    In sintesi...consigliatissimo!

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  2. Grazie del contributo :) incisiva l'immagine dei muri, l'ho molto apprezzata...
    ciao!

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    1. Mi permetto di aggiungere quanto segue. Un film sul tema dell'amore in termini generali. Amore cercato, negato, desiderato, necessario nella vita di tutti i giorni per dare senso a ciò che facciamo, per esprimere quello che realmente siamo. L'immagine del muro richiamata dai post precedenti è molto appropriata. Un'immagine più che mai attuale se pensiamo a quanto accade in queste ore tra Istraele e Palestina. Quell'odioso muro visto con i miei occhi solo due mesi fa.

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