26 settembre 2012

FILM AL CINEMA - "Ribelle - The Brave" ("Brave") di Mark Andrews


Una fiaba nel senso letterale del termine, ambientata nei tempi che furono, con tanto di streghe ed incantesimi. Quest'ultimo cartoon della Pixar, a differenza di altri prodotti dal celebre studio, propone un impianto narrativo ed una morale apparentemente più tradizionali, con esiti forse più prevedibili ma non per questo inutili o superficiali.
La principessa in rotta con i genitori perché non vorrebbe adeguarsi alle regole di corte si trova a fare i conti con il senso di responsabilità verso la famiglia e la comunità: è questo il percorso di formazione raccontato in primo piano, che inquadra l'individualismo come atteggiamento potenzialmente pericoloso. Ma c'è di più. Se la giovane protagonista si trova a dover conciliare il suo temperamento guerriero e un po' selvaggio con i suoi doveri, viceversa la madre - rappresentante, molto più del marito, dell'ordine costituito - ha come prova quella di riuscire ad integrare nella sua personalità quell'aspetto animale che tendeva a rinnegare e quindi, in un certo senso, di far compenetrare nel suo mondo natura e civiltà. Il film suggerisce poi che tale recupero del substrato primordiale può essere utile proprio per arginare la deriva distruttiva dell'essere umano, rappresentata in tal caso dal delirio di potere che regredisce alla pura brutalità.
Si tratta quindi di un messaggio più complesso di quello che può sembrare ad un primo approccio. Un tema pienamente attuale e che può fornire utili spunti di riflessione. Per il resto "Brave" è un film pienamente godibile, per ritmo, trovate ed impianto visivo. Quindi, al di là delle possibili interpretazioni, il divertimento non manca.
Pier

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