10 settembre 2012

SPUNTI - Un anno di Cinequale: nuove tendenze

Un anno fa, il 10 settembre 2011, ha preso avvio il progetto Cinequale. Ho iniziato inviando agli amici una newsletter con una selezione dei film in uscita al cinema ogni settimana, segnalati esclusivamente in base all'intuito, con la finalità di ricercare quel cinema che potesse "aiutare a vivere". Poco dopo è iniziato il cineforum a Testaccio, dove si è riunito il primo gruppetto di persone interessate. Quindi è stata la volta dell'apertura di questo spazio web, per ospitare articoli e notizie.
Il bilancio di questo primo anno è indubbiamente costruttivo. Al primo cineforum se ne è affiancato un altro, all'Infernetto. Il sito si è strutturato sempre più come spazio interattivo, con segnalazioni su film in uscita e programmi dei cineforum, recensioni, approfondimenti, spunti di riflessione e, infine, allargando un pochino gli orizzonti anche alla musica ed alla letteratura. A giugno c'è stata una festa in strada a Testaccio, concepita per riunire tutti coloro che avevano preso parte a quest'iniziativa. Ultimamente si sta esprimendo anche un nuovo interesse nei confronti di festival cinematografici ed eventi affini.
Questo secondo anno vorrei inizarlo proponendo qualche nuova tendenza.
Per quanto riguarda le recensioni è mia intenzione lasciar andare un po' l'impostazione da critica cinematografica in favore di un'espressione più immediata e soggettiva del vissuto emotivo che il film (e, più in generale, l'opera d'arte) evoca in chi scrive, sempre nell'ottica di cercare di capire in che senso abbia magari "aiutato a vivere". In sintesi meno formalismo e più soggettivismo (compresa la prima persona singolare, di solito non presente negli articoli). Questo per favorire al massimo il processo di comprensione di quanto ci proponiamo di estrarre dall'arte, la quale non è il fine ma lo strumento. In tale prospettiva non è quindi indispensabile scrivere di tutti i film che si vedono al cinema ad esempio ma più che altro di quelli per noi maggiormente significativi, che sentiamo di condividere sia per noi stessi sia perché magari possono arricchire anche qualcun altro. Quindi vorrei sottolineare l'importanza della condivisione e dello spazio dedicato, che resta appositamente quello del blog (e non un sito web o una rivista on line). Ogni film, libro, ecc. può essere un tassello del nostro cammino insieme, per cercare di iscrivere la nostra esperienza in un'orizzonte di senso condiviso, aperto ed in continua trasformazione. Per concludere: ci saranno probabilmente meno recensioni, più brevi e più immediate.
Passando ai cineforum, le proposte di quest'anno saranno meno "edificanti" e più "provocatorie". Anche per evitare di irrigidirsi in un criterio metodologico, mi interesserebbe esplorare altri aspetti attraverso i quali poter utilizzare i film oltre a quello, già sperimentato, della rassegna di titoli che possano comunicare più direttamente un messaggio costruttivo. La modalità rimarrà la stessa dell'anno passato, quella di un programma di opere raggruppate attorno a un tema, che servirà come base per la chiave di lettura proposta di volta in volta per aprire il momento della condivisione tra i partecipanti. Il fine dei cineforum resta quello di farci riflettere su argomenti che possono essere di interesse comune e magari farci avere qualche intuizione sulla nostra vita quotidiana.
Lo spazio web di Cinequale resta aperto allo scambio ed alla condivisione. Come anche alle proposte ed ai suggerimenti, qualora ce ne fossero. Buon settembre a tutti!
Pier

1 commento:

  1. Grazie Pier
    per l'apertura di questo "nuovo corso" con il quale, come nostro Pigmalione cinematografico, dai seguito al percorso iniziato lo scorso anno ma con una modalità più soggettiva che consentirà a tutti i fans di Cinequale di rapportarsi più empaticamente verso sè stessi e verso gli altri; questo perchè dovremo investire più impegno personale nel rintracciare i motivi dell'arte che dovrebbero poi, nel momento della condivisione, essere declinati secondo l'esperienza vissuta da ognuno o almeno secondo un'analisi di trasposizione, che espliciti più concretamente possibile, la possibilità di scorgere aperture per un'esistenza più facilitata.
    Apprezzo anche il passaggio da pellicole edificanti a quelle di tipo più provocatorio. Posso anticiparti che, proprio a seguito della mia full immersion televisiva e web per la Mostra del Cinema di Venezia, seguita sia in diretta che in differita su Rai 1, IRIS e Rai Movie, molti dei film presentati conducono lo spettatore per "esta selva selvaggia e aspra e forte" ma alla fine "per trattar del ben ch'i' vi trovai dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte".
    E' come dire che il salire genera fatica e difficoltà, ma dall'alto l'occhio può scorgere quello che volando basso non appare nella nostra realtà, per cui possiamo anche credere che non esista affatto.
    Per aspera ad astra !!!!

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