24 settembre 2012

FILM AL CINEMA - "Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno" ("The Dark Knight Rises") di Christopher Nolan

Christopher Nolan e l'inconscio. Il regista e la ricerca delle profondità oscure dell'uomo già trattate nella sceneggiatura di altre sue opere come "Memento" (2000) e "Inception" (2010). Odio, ansia di vendetta, crudeltà, violenza ed ovunque distruzione. Le segrete istanze - alterate e contorte - dell'uomo prendono così la scena in forma di fumetto cinematografico, in una tensione continua tra i combattimenti di un Batman titubante e le incursioni di una Catwoman sempre affascinante. Gravitano intorno alla loro orbita gli altri personaggi della saga (dal fido maggiordomo al neonato Robin) i quali tentano di ricordare la magnificenza di un cartoon intramontabile, ora putroppo compresso perchè depauperato del supereroe per antonomasia, quello con la 'S' maiuscola. Questo Batman - infatti - non convince veramente tanto è sopraffatto da una nevrosi che lo condiziona portandolo in un gorgo che risucchia anche il racconto il quale, in più di qualche occasione, scivola bruscamente. Vengono in soccorso i momenti finali del film ed i riferimenti all'attualità (Gotham City rappresentata come la moderna Wall Street, cuore pulsante della finanza mondiale e dei suoi disastri).
Francamente da Christopher Nolan si pretende di più e di meglio non solo per il pubblico dei giovani ma anche per quello degli adulti "viziati" dalle precedenti visioni dei primi due episodi ("Batman Begins" del 2005 e "Il Cavaliere Oscuro" del 2008). Il mondo fantastico che Batman ancora una volta riesce a salvare ci appare così molto meno fantastico.
AleLisa

3 commenti:

  1. E' troppo lungo e il ritmo è lento, la sceneggiatura macchinosa affastella troppi episodi spesso a scapito della chiarezza e della verosimiglianza, con la conseguenza che a tratti la vicenda non si fa seguire con facilità...E soprattutto il "cattivo" stavolta non ha lo spessore giusto, anche a prescindere dal paragone con Joker dell'episodio precedente: la scelta di caratterizzare Bane con una maschera sul volto toglie molto all'arte della recitazione che avrebbe potuto renderlo più incisivo (l'attore che lo interpreta, Tom Hardy, è già stato apprezzato in altri film), mentre in tal modo risalta soprattutto l’aspetto muscolare, quello della forza bruta e della resistenza animalesca. Certo, fa il suo effetto vedere il supereroe perdere miseramente nel primo scontro con l’antagonista, massacrato di botte da un avversario palesemente più forte di lui. E la rappresentazione di un Batman demotivato e privo di fiducia in se stesso a mio avviso è invece uno dei più interessanti dell’opera. Il problema è il resto, soprattutto la noia…verso il finale il film si riprende un po’, c’è qualche colpo di scena ben calibrato...ma nel complesso l’ho trovato deludente.

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  2. Non saprei spiegarlo razionalmente, ma è uno di quei film che mi ha lasciato
    qualcosa. I personaggi principali li ho trovati tratteggiati benissimo e in grado di suscitare emozioni
    (paura - Bane, fascino - Catwoman, "Bene oscuro" Batman). Anche il racconto l'ho trovato originale (per quanto
    si possa parlare di originalità ai nostri tempi). In conclusione, a me è piaciuto molto.

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  3. ...certo, se è piaciuto a te - che tendenzialmente sei abbastanza critico sui film - mi viene da pensare...forse lo dovrei rivedere una seconda volta...la prima impressione è stata cmq quella che ho scritto...

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