15 dicembre 2011

CINEFORUM - "Le donne del 6° piano" ("Les Femmes du 6ème ètage") di Philippe LeGuay.

"Le donne del 6° piano" ("Les Femmes du 6ème ètage") di Philippe LeGuay: di seguito opinioni e commenti.

5 commenti:

  1. essendo mancata alla proiezione collettiva, ho provveduto a vedere il film da sola e quindi vorrei condividere le mie emozioni.
    Film educato, dai toni garbati e gentili.Una bella favola moderna, un po' troppo favola secondo me, trovando poco credibile, e decisamente un po'ruffiana, la nascita di un amore che va addirittura ad infrangere le barriere di classe! Ok il messaggio del cambiamento, ci sta tutto quanto, ma siamo sicuri che sia poi così facile cambiare ad una certa età? E poi il clichè di una Spagna verace, passionale, che nonostante i disagi vive meglio e vive libera...contro una Parigi borghese snob, annoiata e imbalsamata...mmm, qualche luogo comune in meno non avrebbe guastato. Film carino, niente di più.

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  2. Stavolta puoi immaginare che io non sia d'accordo :) Con alcune premesse si...ma non con le conclusioni.
    Come dici tu si tratta di una favola e come tale va presa. E non solo: il film si pone esplicitamente all'interno delle convenzioni di genere della commedia “alla francese”, che prevedono spesso un messaggio edificante veicolato attraverso un tono leggero e fiabesco, una progressione narrativa contrappuntata da diversi momenti umoristici, un prevedibile lieto fine, nonché, nel disegno dei personaggi, la scelta della tipizzazione (che a volte diventa deformazione caricaturale quando non macchietta) invece dell'approfondimento psicologico a tutto tondo.
    Una volta individuato il contesto si può prendere o lasciare. Se si accetta il gioco non si può pretendere il realismo. Di conseguenza non trovo condivisibili le critiche di poca credibilità rispetto alla storia d’amore che infrange le barriere di classe o al cambiamento del protagonista alla sua età. I personaggi non sono descritti secondo i criteri del realismo psicologico e l’ambiente presenta una connotazione chiaramente teatrale, a partire dalla scenografia e dai costumi. E’ ovvio che è una favola e quindi gli spunti costruttivi li possiamo trovare nello spirito, non certo prendendola alla lettera.
    E fa parte del gioco della tipizzazione anche qualche cliché su spagnoli e francesi. Nonostante ciò non mi risulta che il film veicoli il messaggio che questi ultimi vivano meglio e più liberi dei primi: tutti i personaggi sono rappresentati come prigionieri delle convenzioni dei loro ambienti e quelle conservatrici del gruppo iberico non vengono tratteggiate in modo meno costrittivo di quelle formali e snob dei signori parigini.
    Sul piano personale questo film mi ha aiutato a vivere fornendomi questo spunto costruttivo: cercare di uscire dal mio “mondo” per aprirmi ad una maggiore semplicità, magari nell’accettare il contatto con ambienti e persone diversi da quelli abituali, dai quali poter imparare un’adesione più immediata alla vita e poter viceversa comunicare la specificità del mio vissuto a chi è curioso di conoscerla non in quanto affine ma proprio perché differente e complementare. Inoltre, poco dopo averlo visto al cinema, ho voluto provare a fare le pulizie di casa senza per forza dovermi avvalere di collaboratori domestici! :)

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  3. è interessante vedere come ognuno di noi riceva un messaggio tanto diverso dalle stesse cose. Tranne che per i veri e propri capolavori universalmente riconosciuti, forse tutti gli "altri" film possono o non possono piacere, trasmettono o non trasmettono emozioni, sorprendono oppure lasciano indifferenti, come in questo caso. E pensare poi che, al contrario di te, dopo anni di pulizie di casa fai da me, vere e proprie sgobbate nelle ore di relax, ho finalmente una efficientissima collaboratrice domestica che venero addirittura perchè mi permette di dedicarmi alle mie passioni o anche solamente di riposarmi un po' di più, e questa è una gran cosa. Interessante...

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  4. Cari mi permetto di intervenire a proposito di questo film. Premetto che condivido entrambe le vostre opinioni, in che modo? Beh, alla visione collettiva il film non mi ha entusiasmato quanto pensavo, quanche cliché di troppo che non ha aiutato a rendere "credibile" la storia; sì si può prenderla come una favola, ma mi è sembrato troppo realista per essere favoloso e troppo poco fiabesco per non calarmi nella realtà. Insomma un pò a metà....il che non aiuta. Detto questo però devo riconoscere che l'intento è stato perseguito con rigore e il messaggio alla fine arriva. Verissimo il fatto che entrambe le nazionalità siano comunque prigioniere delle proprie convenzioni, anche se il protagonista maschile mi ha dato l'impressione di aver preso la sua scelta per inerzia più che per afflato interiore. Per cui tralasciando le pretese alla fine penso che sia un film piacevole con molti spunti che possono AaV per cui perché privarsene?

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  5. Trovo molto interessante il confronto che si è aperto in questa occasione...
    Personalmente riconosco che la critica iniziale mi ha indotto a scrivere la "difesa d'ufficio" con un certo rigore, il che mi ha permesso di inquadrare il film più compiutamente di quanto non avessi fatto finora... Nel contempo ho trovato divertente calarmi appieno nell’agone ludico delle opinioni :)...finalmente un contraddittorio! spunti diversi a confronto che stimolano l’intelligenza e magari ci arricchiscono...dall’alchimia di queste differenze di punti di vista può risultare un’espansione della consapevolezza individuale e di gruppo...Oltre il commento iniziale, ho apprezzato molto anche i due ultimi interventi...ringrazio quindi entrambi...

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