5 dicembre 2011

FILM - "In amore niente regole" di George Clooney

Che dire, mai giudicare un libro dalla copertina... Ebbene sì, tanto il titolo quanto la locandina accattivante del film mi hanno tratta in inganno... Pensavo ad una frizzante e intricata storia d'amore, condita da tanto sano humour, considerando che i due protagonisti ben si calano in ruoli del genere. E invece mai titolo peggio azzeccato per una commedia leggera sulla nascita del football professionistico!
 Buona la fotografia e l'ambientazione. Un film lineare, semplice, senza particolari colpi di scena che riesce tuttavia a mantenere l'attenzione dello spettatore fino alla fine, complice anche la buona recitazione del cast. Tutto sommato, un film di cui si potrebbe anche fare a meno.
Angela Montereali

7 commenti:

  1. In effetti il titolo è fuorviante e le uniche regole di cui si parla nel film sono quelle del football. A parte il titolo, la trama è molto lineare/scontata, e non ci sono spunti che invitino alla riflessione sul tema...del football perché l'amore rimane uno spettatore che guarda senza mai partecipare veramente all'azione. Per rimanere in tema:un film di cui si potrebbe anche fare a meno.

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  2. Quello che avete scritto tocca un tema sul quale mi sento molto sensibile: lo scempio che spesso viene fatto dei titoli originali nelle traduzioni italiane. Il film di cui parlate infatti si intitola "Leatherheads", che in italiano suonerebbe più o meno "Teste di cuoio"...che è comprensibile e appropriato. Il titolo è quello, poi la distribuzione italiana decide a suo arbitrio di inventarsene un altro che magari viene giudicato più commerciale...
    Per farvi altri esempi di grottesche reinvenzioni di titoli in Italia:
    "There Was a Crooked Man..." di J.L. Mankiewichz diventa "Uomini e cobra";
    "Domicile Conjugal" di F. Truffaut diventa "Non drammatizziamo...è solo questione di corna";
    "Eternal sunshine of the spotless mind" di Michel Gondry diventa "Se mi lasci ti cancello".
    Propongo il boicottaggio dei titoli falsi imposti dalla distribuzione!
    Da questo spunto mi vengono in mente un paio di idee per il blog e i cineforum: indicare sempre il titolo originale accanto a quello tradotto oppure solo il titolo originale in traduzione letterale...

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  3. per la riconoscibilità dei film ai più, suggerirei di scrivere tutto: il titolo "inventato" in italiano, il titolo originale e la sua traduzione letterale (quando è possibile...). Da ex traduttrice trovo sempre ignobile il modo in cui vengono tradotti i titoli della maggior parte dei film in uscita nelle sale italiane. Per non parlare di alcuni passaggi dei dialoghi, a volte prendono davvero fischi per fiaschi!!

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  4. Concordo...e per dubbi sulle traduzioni mi posso quindi rivolgere a te :)

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  5. Quanto al film...concordo con la descrizione che ne hai fatto...una commedia divertente, ben scritta e diretta, con un ritmo scorrevole, un'accurata ricostruzione d'epoca e attori in gran forma...Quindi perché farne a meno? :)

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  6. perchè non è quel cinema che aiuta a vivere, bensì soddisfa il puro senso estetico e in quanto ad emozioni...poca cosa. Personalmente amo i film che mi rimangono impressi e che rivedrei anche più volte. Per quanto mi riguarda, questo qua non ne fa parte.

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  7. Indubbiamente non è un capolavoro e non credo ne abbia neppure la pretesa...Diciamo che a volte a me aiutano anche film di pura evasione...

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