Thriller politico ad alta tensione, dall'intreccio ben congegnato, stilisticamente elegante e con una notevole prova di attori. Come apologo sul potere non aggiunge molto di nuovo: oltre a smascherare i meccanismi che sottendono la politica, il film segue soprattutto la strada del racconto di formazione al contrario, a base di disillusione, perdita degli ideali, tradimento della propria coscienza, adesione alla logica del cinismo e della sopraffazione.
Riuscito nel suo genere, seppur di maniera, sia nella confezione che nel messaggio. Nel lasciare allo spettatore un senso di desolazione e amarezza forse non è un'opera che aiuta molto a vivere anche se comunque meritoria nel suo impegno civile.
Pier
Riuscito nel suo genere, seppur di maniera, sia nella confezione che nel messaggio. Nel lasciare allo spettatore un senso di desolazione e amarezza forse non è un'opera che aiuta molto a vivere anche se comunque meritoria nel suo impegno civile.
L'estate si sa porta consiglio...e visioni perse. "Le idi di Marzo"...non posso proprio associarmi a quel "Thriller politico ad alta tensione", l'alta tensione è stata latitante durante tutto il film...molti si sono addormentati, il commento dice tutto. Un film "stilisticamente elegante" molto di maniera, che nulla aggiunge...nulla dice...nulla aiuta a capire...Sintomatica l'inquadratura finale del protagonista...sguardo fisso in camera, aria attonita...come lo spettatore anche l'attore rimane immobile chiedendosi se il prodotto finale abbia raggiunto l'obiettivo. Quale?
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